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mani & ali















Soffoca
arido
sotto questa
stretta mia cute
un immenso
bisogno 
di luce.














Mi auguro 
sia colpa del mezzo!
Mi faccio
a misura
una solida barca
munita 
sul fronte
di guida polena.




Né abissi 
né strade 
mi danno la pace 
nonostante la scienza 
della groppa mia guida.
     Io 
     fatto di fango 
     soffro 
     una voglia 
     assurda 
     di cielo.
Ma neppur il volo 
dà gioia 
se resta 
compressa 
inespressa 
nella dura 
tua scorza.














Al primo 
mio accenno 
deciso 
di sforzo 
mi trovo 
di colpo 
sputato all'esterno 
sulla rena del mondo.








Non sento 
più 
gabbia di pelle 
tra l'oscuro 
mio dentro 
e l'esterno,
tra la mente 
e l'istinto.

Finalmente 
sereno 
esplodo 
un'alba 
sicura.












Or pure 
un fragile legno 
può tentare 
tranquillo 
l'oceano: 
io naufrago 
con te vela robusta.
tu musica 
per le mie mani 
di artista













































Invano
inseguo il sereno
fidando 
nel solo mio istinto!
Ben presto
zattera incerta
tra i flutti
tremendi
dei giorni.










Eppure
ancora non vedo.
Non basta
il sostegno del peso.
Mi affido
allora
alla vita
di curioso delfino
per scrutare
bambino
sia terra
sia mare.














Debbo 
per forza 
rischiare 
d'uscire 
dal dorato 
mio guscio 
scalando 
il sole di tutti















Non giungo 
a scoprirmi 
incapace 
e tremante 
che mi trovo 
soccorso 
da fraterna energia.













Potente 
di braccia 
e chiaro di cuore 
rincorro 
ansioso 
l'incontro 
dove il dono 
diventa 
bisogno.












Ed in coppia 
più in alto 
eleviamo 
la coppa 
in omaggio alla vita 
che ci vuole diversi 
di forza e d'umore 
per una stupenda palestra 
di slancio 
di mani.