Convien d'inverno
inebriarsi di bianco
e far scorta a gennaio
per l'anno che cresce.
Anche i giorni più neri trarranno un sollievo
almeno di tono.
Ci spingano
i venti di marzo
a tentare
uno spazio più ampio cercando
più in alto
vestiti d'aria e silenzio
la meta sicura
del nostro operare
guidati
e protetti
da paracadute affettuoso
E pedaliamo
per il mondo
tra i fiori di maggio
mostrando
che anche il sudore
può essere a volte
più buono del lotto:
è solo questione
di percorso
di grinta
di scopo
Di lì
pure l'acqua
scende impetuosa. Rischiosa
la valle.
Possibile
se robusta canoa
ospita
esperta pagaia
che guidi serena maschio polena
a scansare gli scontri
Riprenda
a settembre
il lavoro di turno
ma si cerchino spazi
per giochi all'aperto tennissando pacati
con gli ultimi
raggi di sole
Scoppiettino ovunque
a novembre
tra fuoco e castagne
risate tra amici.
L'intimo
esplode argentino
tra gente fidata
come aspira al soffitto
un tappo
che salta
su schiuma
di vino novello | Col sole ancora freddo
si torni all'aperto
a prender a calci
il vuoto pallone
pensandolo
semplice svago
non senso
assoluto
di vita
Tornati
con i piedi per terra prendiamo
sul dorso
un dolce fardello:
da noi s'attende
e pretende
solo linfa
di slancio
Potremo
incontrare
pareti scoscese.
Non ci appaia nemica
la roccia a strapiombo.
Sarà pronta
a portarci nel volo
al primo
nostro
sfiorarne la vetta E si arriverà
sicuri
a mare maturo.
La canoa s'è fatta stabile barca,
vela s'è fatta
l'accorta pagaia.
E' tempo
di nuovo viandante frutto
di efficace connubio: sorride incosciente
pur di onde in burrasca Non scoraggi
ma stimoli
il tempo incerto
corse in campagna strappando magari
da noia e pastoie qualcuno
ancor piccolo
già tutto intriso di rete
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